Busto di Costanza Bonarelli
Il Busto di Costanza Bonarelli è un'opera dello scultore Gian Lorenzo Bernini, eseguita tra il 1636 e il 1638 circa. Il ritratto è realizzato in marmo ed è alto 72 cm. Il busto giunse a Firenze nel 1646, probabilmente come dono al Cardinale Giovan Carlo de' Medici; oggi è conservato presso il Museo Nazionale del Bargello di Firenze.
La scultura ritrae Costanza Piccolomini Bonarelli, moglie di Matteo Bonarelli, scultore, allievo del Bernini: il soggetto è insolito, poiché i ritratti marmorei, a quel tempo, erano prerogativa di re e papi. Particolare è anche l'immagine di questa donna con i capelli spettinati e la camiciola aperta sul seno: lo sguardo è fiero e le labbra appena dischiuse.
La straordinaria vivezza, rintracciabile solo nel ritratto del cardinale Scipione Borghese che risale al 1632, può essere prova di un particolare sentimento che legava l'artista alla donna.
Il busto della donna è raffigurato in posizione frontale, ma i suoi occhi sbarrati nell'atto di reagire ad un'improvvisa e inaspettata visione sembrano sfuggire lo sguardo dello spettatore. La bocca semiaperta nell'atto di bloccare un gemito, dovuta come a una visione inaspettata. I capelli lievemente scomposti, gettati indietro per dar luce all'ampia fronte, e l'acconciatura allentata di trecce raccolte dietro la nuca della donna, colgono la donna in un'acuta indagine introspettiva. La veste, simile a una camicia intima, presenta un semplice nastro che segue la scollatura aperta sino a far intravedere il seno. Le superfici risultano gradevoli, levigate soprattutto sul viso e sul collo, mantenendo tale piacevolezza anche sulle ciocche di capelli arricciate e sulle pieghe della veste.
Retroscena
Già i contemporanei vociferavano sulla scultura e sulle vicende ad essa legate. Sembra che lo scultore fosse innamorato della donna, Costanza Piccolomini abile e facoltosa commerciante toscana, sposata con un suo collaboratore e scultore, Matteo Bonarelli, alla scuola di Bernini dal 1636. Questo spiegherebbe perché il Bernini scelse di omaggiarla con un preziosissimo ritratto marmoreo.
Un documento anonimo[1] sostiene che il fratello dello scultore, Luigi, frequentasse la donna: il Bernini lo avrebbe seguito e, avuta conferma del sospetto, lo avrebbe picchiato con una spranga. Sempre secondo la fonte, mandò subito un servitore dalla donna, con l'ordine di sfregiarla. La relazione del Bernini con Costanza trova riscontro anche nella biografia scritta dal figlio Domenico Bernini.
Note
^ Montanari, op. cit., pag. 122
Bibliografia
Tomaso Montanari, Gian Lorenzo Bernini, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma, 2004
Busto di Luigi XIV di Francia
Data 1665
scultura su marmo bianco
Altezza: 105 cm. Larghezza: 99 cm. Profondità: 46 cm.
Castello di Versailles