Gian Lorenzo Bernini
Scultore Italiano Barocco, restauratore, disegnatore, pittore, architetto e scrittore
Gian Lorenzo Bernini, architetto, pittore, poeta, scenografo e scultore Barocco, nato a Napoli il 7 dicembre 1598, è stato forse il più grande scultore del XVII secolo.
Figlio d'arte, il suo primo maestro fu il padre Pietro Bernini, scultore fiorentino di qualche talento, che, quando si trasferisce a Roma porta con se il figlio che si rivela presto un giovane prodigio.
A Roma il giovane artista si applica con grande passione allo studio dell'arte classica assimilando quella linea nervosa e magnifica che lo renderà un vero caposcuola.
Con la decorazione di Villa Borghese per il cardinale Scipione Borghese, e la scultura del David, realizzata nel 1619, Bernini guadagna l'elogio del già affermato pittore Annibale Carracci ed il patrocinio di Papa Paolo V.
Dalle prime opere il Bernini cominciò a dare forma al nuovo Stile Barocco dopo aver superato il modello manierista.
Immediatamente al centro della scena artistica romana, Gian Lorenzo Bernini affina le sue doti scultoree, accentuando e perfezionando il senso del movimento nelle figure mitologiche come il gruppo di "Enea, Anchise e Ascanio in fuga da Troia", "Apollo e Dafne" ed il "Ratto di Proserpina".
Durante questo periodo, lo scultore realizza diversi busti correggendo il rapporto tra testa e corpo e fissando le fugaci espressioni del viso con un forte Realismo.
Nel 1624 papa Urbano VIII gli commissiona il Baldacchino destinato alla Basilica di San Pietro e lo scultore tenta sperimenta un nuovo connubio fra scultura e architettura.
Il risultato fu il monumentale ciborio con grandiose colonne ritorte e cesellate fuse in bronzo che invece di rapportarsi, come misura, alla figura dei celebranti, si raffronta con l'immenso spazio ideato da Michelangelo dove la zona dell'altare doveva inserirsi con tutta la potenza e grandezza possibile.
Considerato da Urbano VIII l'artista ufficiale della corte papale e della famiglia Barberini, Gian Lorenzo Bernini che legò il suo nome tante nuove realizzazioni architettoniche e scultoree.
Onori ed incarichi a questo punto non mancarono, fra le opere da ricordare primeggia la fontana di Piazza di Spagna detta la "Barcaccia", la Fontana dei fiumi di Piazza Navona, per la quale si avvalse dell'opera di molti collaboratori, la Fontana del Tritone, la tomba monumentale per il Papa che resta come esempio di Arte Funeraria del Seicento.
Nel 1629 muore l'architetto Maderno e Bernini e Borromini sono chiamati a completare il Palazzo Barberini in una gara esaltante per l'opposta personalità dei due grandi architetti.
Infatti il Bernini come architetto, conservò sempre un profondo respiro classico, mentre solo come scultore esprime il più deciso Barocco Plastico del suo tempo.
L'architetto ticinese Borromini era molto più legato all'architettura decisamente Barocca.
Nel 1643 alla morte di papa Urbano, la fortuna dei Barberini e del Bernini subisce un certo declino che viene superato nel 1646 con la creazione del capolavoro scultoreo di Gian Lorenzo Bernini dell'Estasi di S. Teresa.
Quest'opera, posta nella cappella Cornaro, in S. Maria della Vittoria, incarna con elegante ironia l'equivoco religioso voluto dai gesuiti, che pretendevano opere belle e teatrali per attirare in chiesa le masse dei fedeli scossi dalla Riforma Protestante.
Lo scultore rivela la sua stupefacente capacità di maneggiare il marmo come fosse duttile creta, ottenendo, attraverso la sensuale ironia dell'angelo armato di freccia un nuovo Cupido capace di produrre un "estasi" del tutto carnale nel bel volto riverso della santa spagnola che effettivamente di sacra sensualità ne aveva espressa molta nei suoi forti scritti.
Capolavoro della tecnica scultorea barocca, questo gruppo marmoreo, appare sospeso, quasi a mezz'aria, illuminato dall'alto dalla sua fonte luminosa, da secoli riesce ad affascinare e turbare anche gli spettatori moderni come gli inquieti artisti del Seicento romano.
Il capolavoro architettonico di Bernini sarà lo splendido emiciclo di Piazza S. Pietro - Roma che completa il grande progetto urbanistico con il grande colonnato che corona ed esalta l'opera la basilica.
La costruzione della grande piazza, in rigoroso stile classicheggiante che di barocco ha soltanto la forma ellittica, durò ben dieci anni.
Bernini, ormai nella piena maturità, mantiene una vastissima attività spaziando, da maestro accettato e stimato, in tutte e tre le espressioni fondamentali dell'arte (pittura, scultura e architettura) alle quali si accomuna sempre la sua attività di scrittore di opere teatrali e di poeta.
Soltanto la paralisi che lo colpì, stroncandolo più che ottantenne il 28 novembre 1680, poté fermare quella possente "macchina" artistica che lasciava, comunque, una validissima scuola che ne continuerà le formule e le invenzioni anche per tutto il secolo successivo.
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