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Io con mia moglie e Michele abbiamo seguito su Raistoria, dove gli spazi tra un atto e l'altro erano condotti da Minoli (che per me è già da solo garanzia di qualità tv).
Ciò che probabilmente è mancato per chi di opera sa nulla (io so 1 su una scala di 20..) è la spiegazione almeno della trama prima di ogni parte e anche la sottolineatura del fatto che in quest'opera il coro è co-protagonista con i personaggi principali e, parere mio, è stato anche questo elemento che ha dato una veste popolare, patriottica, corale a quest'opera. Un'altra cosa che io sapevo, avendo spulciato e avendo seguito le indicazioni date da Dada, è che Nabucco è nella carriera di Verdi il vero punto di svolta, una specie di "o la va o la spacca" o ha successo questa o cambio mestiere (ricordiamo che Verdi aveva perso moglie e figli piccoli un paio d'anni prima, viveva praticametne sulle spalle del suocero e...non aveva ancora una propria dimensione-via propria musicale). E' dopo il successo di Nabucco che Verdi si getta a scrivere un numero di opere consecutive impressionanti.......culminando dieci anni dopo con la trilogia popolare di Trovatore-Rigoletto-Traviata.
E' mancato questo nella trattazione di ieri sera, quella a parole ovviamente.
Musicalmente parlando, io ho avuto il tempo-modo solo di iniziare ad ascoltare qualcosa della playlist che ha messo ieri Dada ed effettivamente , a livello di singole voci-protagonisti..................... non c'è storia, ma non solo per la bellezza delle voci, la soprano della playlist è un mix di impeto e capriccio e di opportunismo, cioè riesce con i colori e i piano e forte della voce a imprimere un carattere a quello che canta: tu ascolti e hai un tutt'uno di intenzioni tra chi canta e la musica suonata che sta sotto. Una specie di connubio magico, come quando davanti a un quadro ti trovi a guardare non solo l'insieme ma i particolari, le sfumature ........e le assorbi. Ieri sera invece era tutto un po' slegato, con certi eccessi di recitazione - a volte Nucci sembrava un omino del cinema muto che esagera le smorfie perchè gli manca la comunicazione a parole - mentre è attraverso la voce che proprio deve esprimersi....
Muti - tutti felici che si sia rimesso dopo l'operazione di un paio di mesi fa - forse è stato condizionato dal dover sottolineare gli aspetti patriottici-militareschi - e s'è lasciato andare dando troppa irruenza e poi passava improvvisamente dai veloce-forte ai piano-smorzati. Insomma, se s'ascolta Oren nella verssione da Arena quello ha una passiona calda, fluida, continua........non un terremoto a sbalzi. Io non so cosa ha scritto Verdi nelle indicazioni di partitura musicale, ma i due evidentemente leggono quei segni in modo ben diverso.
Parentesi a sè merita invece il pezzetto parlato pre-bis del Va pensiero della Prima, che è andata in onda un paio di giorni fa. Muti, dopo aver lavorato alla Scala per non so quanti anni, sono anni che lavora per "padroni stranieri"....i Wiener, a Chicago adesso e quindi ha l'occhio-orecchio di chi lavora all'estero e ogni tanto rientra qui e non può che notare le differenze, le mancanze, le disattenzioni-miopie, gli sprechi etc etc etc.
Bene, mia moglie ha finito di canticchiare singhiozzando come le dame del coro, io mi sono invece fermato prima di "O mia patria si bella e perduta" perchè m'è salita una sorta di rabbia che se cantavo sarei andato totalmente fuori-asse. Michele ci ha preso per babbioni a tutti e due, ma ha anche considerato quanto sia mistificatorio identificare Va pensiero con l'idea di "liberazione dallo stato unitario" da parte di quelli dell'ampolla del Po.
Stasera naturalmente, replichiamo coi Vespri, anche se Michele non è detto che regga ...ma domani vi saprò poi dire.