Ecco, ho ascoltato stamattina, finalmente a mente fresca....sto finalmente senza febbre e senza malditesta alè ..
Ho ascoltato dicevo il terzo atto, che nella prima parte, quella scritta dal Puccini finale, è ...è ...bellissimo, c'è poco da ffare
Ora provo a spiegare il bellissimo, ma non sono sicura di riuscire ad essere sintetica ed efficace con le parole..
Io quando ascolto lirica, faccio questo:
scindo sempre le opere in Atti e per ogni Atto che voglio ascoltare:
. Mi rileggo il libretto PRIMA di ascoltare (così ho belli freschi in mente trama e stati d'animo connessi di ogni Personaggio-interprete)
Ascolto e seguo insieme il libretto come PrimaVolta.
Ascolto e Senza libretto una SecondaVolta
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Premessa: Nell'Opera, il pallino del Gioco ce l'ha la MUSICA e non è un caso che le Opere siano attribuite al compositore in primis e il librettista è un co-autore.
Questo vuol dire che è la composizione musicale che ha il compito di "svelare e seguire trama e stati d'animo dei personaggi"...
La prima parte del Terzo Atto ....Puccini ci ha messo anni a tirarla fuori...sia per la malattia finale che per una sua inquetudine creativa...ossia si rendeva perfettamente conto che l'Opera come arte espressiva era inadeguata ai Tempi e che il Cinema da un lato e la Radio dall'altra avrebbero soppiantato...
E aveva perfettamente ragione.
Il cinema sarà per il novecento, quello che l'Opera è stato per l'ottocento.
Torno all'aggettivo Bellissimo eh..
Bellissimo per me vuol dire che se io leggo il libretto - e quindi mi approprio della trama e degli stati d'animo principali dei vari personaggi - quelli li TROVO DENTRO L'INTRECCIO di NOTE....sono là dentro, le parole che vengono dette sono un Rafforzativo, un meglio spiegare....
ed è per questo, sempre secondo il mio parere, che l'Opera ha fortuna all'estero...nei posti piu' lontani culturalmente e musicalmente tra loro....perchè se la trama parla di tristezza.....sono i suoni ad esprimerla..se parla di fiducia, lo stesso...di dolore..uguale....di perfidia....di sventura .....di ...
di quello che ve pare che ci interessa come umanità....è tutto traducibile in Suono e quello è un Linguaggio che va oltre i significati e le traduzioni di singoli termini e parole.
Quando un ..chessò...un coreano sente "Nessun Dorma" non capendo una cippa ne' delle parole nè della storia del personaggio Calaf......ha chiaro e netto il fatto che quei suoni parlano dell'aspettativa di chi ha fatto un "buon lavoro", di chi sta per arrivare al "traguardo che ha progettato"...è lo stato d'animo contemporaneamente di adrenalina e di serenità ...di impazienza e di soddisfazione ....è "il sabato del villaggio" di Leopardi a cui aggiungi la soddisfazione del traguardo pratic. a portata di palmo.
Quando lo stesso coreano sente "Tu che di gel sei cinta"...che arriva poco dopo....ha il contrappasso davanti...ha davanti tutta quella umanità dolente, che ama ma è infelice, che vede davanti a sè il NON traguardo, il sipario chiuso....e anzicchè avere SUONI di rancore, di acidità, di disprezzo per chi ha la sorte inversa alla sua.....è là a SUONARGLI: il gelo tuo non regge al tepore...e finirai con l'aprirti ...
In quei suoni ...che sono gli ultimi scritti da Puccini c'è anche l'eco della sua personale vicenda umana che va a chiudersi....Puccini sa già che è vicina la fine.....e io ascolto quelle note e lo sento llà dentro, impastato nel dolore di Liu' e nell'auspicio di Liu'...c'è pure Giacomino...
...
Il resto del Terzo Atto? Non è bellissimo...è....una Formalità...un Dover Chiudere....c'è tanta POMPA....sembra di essere ad una parata ....ad una cerimonia ufficiale.....ad un imperatrice, lo sposo e la Corte loro....
Quella parte non mi coinvolge, non mi appartiene, non mi "SUONA".
Spero di essere stata chiara