Sabato 16 Marzo 2013
Senato: Piero Grasso presidente
IL DISCORSO
L’ex procuratore nazionale Antimafia, arriva a ricoprire il ruolo di seconda carica dello Stato con 137 voti. "Il Paese mai come oggi ha bisogno di risposte rapide ed efficaci".
Pietro Grasso, Pd è presidente del Senato con 137 voti, mentre Renato Schifani, pdl si ferma a 117. 68 anni, siciliano di Licata in provincia di Agrigento, ex procuratore nazionale Antimafia, arriva a ricoprire il ruolo di seconda carica dello Stato dopo un percorso professionale tutto declinato in magistratura, approdando alla politica il 28 dicembre 2012, il giorno dopo aver presentato al Csm le proprie dimissioni per motivi elettorali e annunciando alla stampa l'intenzione di candidarsi nelle liste del Pd.
“Rivolgo il primo discorso a quei cittadini che stanno seguendo i lavori di quest'aula con apprensione e speranza per il futuro di questo Paese. Il Paese mai come oggi ha bisogno di risposte rapide ed efficaci all'altezza della crisi sociale, economica, politica che sta vivendo”, dichiara il neo presidente del Senato. “Mai come ora la storia italiana si intreccia con quella europea. Entrando qui mi ha colpito l'affresco sul soffitto con 4 parole: lavoro, giustizia, diritto fortezza e concordia di cui il paese ha disperatamente bisogno come della pace sociale”. “ Siamo in un passaggio storico straordinario, abbiamo il diritto della responsabilità di indicare un cambiamento possibile, dobbiamo iniziare una nuova fase costituente che sappia stupire e stupirci”.
Eletto senatore della XVII/ma legislatura aderisce al progetto “riparte il futuro” firmando la petizione che ha lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare.
Grasso inizia la carriera in magistratura nel 1969 come pretore a Barrafranca, diventa poi sostituto procuratore al tribunale di Palermo, nel gennaio 1980 è titolare dell'inchiesta sull'omicidio del presidente della regione Piersanti Mattarella. nel 1984 è giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra.
Nell'ottobre 2005 subentra a Pier Luigi Vigna quale procuratore nazionale Antimafia, portando a termine numerose grosse inchieste e mettendo a segno importanti risultati nella lotta alla criminalità organizzata, come la cattura del boss mafioso Bernardo Provenzano nel 2006, lo smantellamento di alcune cosche mafiose di Vibo Valentia. Alla scadenza del primo mandato alla Dna è stato riconfermato dal Csm per un secondo mandato.
Secondo me hanno fatto bene alcuni grillini a votarlo
Alla faccia del curriculum, che vogliamo di più.