Obama rieletto alla Casa Bianca,
lo aspettano nuove sfide
WASHINGTON (Reuters) - Il presidente Usa Barack Obama è stato rieletto per un secondo mandato alla Casa Bianca, superando i dubbi degli elettori sulla sua gestione dell'economia Usa e segnando una chiara vittoria sullo sfidante repubblicano Mitt Romney, dopo una campagna lunga e difficile.
Gli americani hanno dunque scelto di mantenere un governo diviso a Washington, dando ai Democratici la Casa Bianca ma lasciando il Congresso Usa così com'è, con i Democratici al controllo del Senato e i Repubblicani alla Camera dei Rappresentanti.
OBAMA A ELETTORI: PER AMERICA MEGLIO DEVE ARRIVARE - Michelle, l'America ti ama
Obama - parlando a migliaia di sostenitori a Chicago, che hanno applaudito ad ogni sua parola - ha detto che per l'America il meglio deve ancora arrivare.
Il presidente ha promesso di ascoltare entrambi gli schieramenti politici nelle prossime settimane e ha detto di voler tornare alla Casa Bianca più determinato che mai per affrontare le sfide Usa.
"Sia che mi abbiate votato o no, vi ascolterò, ho da imparare da voi. Mi avete reso un presidente migliore", ha detto Obama.
Il vantaggio nel voto popolare nazionale resta estremamente stretto, con Obama che ha preso il 50% dei voti contro il 48% di Romney, dopo una campagna in cui i due candidati e i loro partiti hanno speso in totale due miliardi di dollari.
Obama, il primo presidente nero americano, ha vinto convincendo gli elettori a rivotarlo mentre tenta di spingere la crescita economica e la ripresa dalla peggior recessione dalla Grande depressione degli anni 30.
Secondo le proiezioni tv, il presidente ha vinto con stretto margine in Ohio, Wisconsin, Iowa, Pennsylvania e New Hampshire, mentre l'unico stato indeciso conquistato da Romney è stato il North Carolina.
ROMNEY: PREGO PER IL PRESIDENTE
Romney ha chiamato Obama per concedergli la vittoria dopo il successo del presidente in Ohio, stato chiave, e in altri swing state come Virginia, Nevada, Iowa e Colorado, che hanno permesso ai Democratici di superare i 270 voti dei grandi elettori necessari per vincere.
....Secondo dati ancora provvisori, Obama si è aggiudicato 332 grandi elettori su 538 (per vincere ne servono 270). Il presidente ha incassato anche il 50% del voto popolare, due punti in più dell'avversario. Numeri ormai dati per certi, anche se resta ancora aperta la conta in Florida (dove comunque sorprese improbabili dell'ultima ora sposterebbero le cifre ma non certo il risultato). Per Obama è filata così più liscia del previsto, scongiurando pericolosi e temuti pareggi e riconteggi.
VIDEO - IL DISCORSO COMPLETO DI OBAMA
WASHINGTON - Altri quattro anni alla Casa Bianca. Barack Obama ha battuto Mitt Romney ed è stato rieletto presidente degli Stati Uniti per la seconda volta.
«Il meglio deve ancora arrivare», sono state le prime parole rivolte alla nazione dal presidente dopo l'annuncio della rielezione. Obama ce l'ha fatta dunque e per il secondo mandato, "Four More Years", ha annunciato subito la sua intenzioni di finire quello che è stato iniziato. E mentre i sostenitori lo festeggiavano, il contendente Mitt Romney ha augurato al presidente ogni bene, ricordando che questi sono tempi difficili per la Nazione.
Secondo dati ancora provvisori, Obama si è aggiudicato 332 grandi elettori su 538 (per vincere ne servono 270). Il presidente ha incassato anche il 50% del voto popolare, due punti in più dell'avversario. Numeri ormai dati per certi, anche se resta ancora aperta la conta in Florida (dove comunque sorprese improbabili dell'ultima ora sposterebbero le cifre ma non certo il risultato). Per Obama è filata così più liscia del previsto, scongiurando pericolosi e temuti pareggi e riconteggi.
A rivelarsi decisivo - come atteso alla vigilia - l'Ohio: arrivata la vittoria in questo stato è bastato aspettare i risultati degli Stati della West Coast (dalla California a quello di Washington), e la soglia dei 270 elettori necessaria per l'agognata vittoria è stata superata. Da Chicago a New York è subito esplosa la festa. I repubblicani però mantengono il controllo della Camera, mentre i democratici restano in maggioranza al Senato.
LA MAPPA DEGLI STATI
Obama dunque ce l'ha fatta, non sarà un presidente da un solo mandato, l'incubo che lo perseguitato in questi mesi di durissima campagna elettorale. Sarà lui a guidare l'America per i prossimi quattro anni. «Four More Years»: è stato ancora una volta uno slogan vincente a trascinarlo alla vittoria, come il "Yes We Can" del 2008. «Finirò quello che ho iniziato», esulta rivolgendosi ai sostenitori in delirio: da Chicago, dove si trova il suo quartier generale, a New York, dove Time Square è gremita di gente in festa. Fino a Washington, dove la folla esulta davanti alla Casa Bianca. Proprio come quattro anni fa.
Ed è un Obama versione 2008 quella che sale sul palco: di nuovo la stessa grinta, la stessa ispirazione, nonostante l'enorme fatica delle ultime settimane. «Torno alla Casa Bianca più determinato che mai», promette nel tripudio generale, assicurando come «l'America migliore deve ancora venire». Obama in questo secondo mandato potrà agire senza più essere condizionato dalla prospettiva di una rielezione, di una nuova campagna elettorale all'orizzonte. Il presidente sa che non sarà facile far fronte alle promesse ancora rimaste evase. Gli americani gli hanno riconsegnato un Congresso spaccato, con la Camera ai repubblicani e il Senato ai democratici.
Ma tende la mano e promette di lavorare per trovare «quei compromessi necessari per portare il Paese avanti». «Lavorerò con Romney - assicura - lavorerò con i leader di entrambe gli schieramenti per affrontare quelle sfide che possiamo risolvere solo insieme». A partire da quella del crescente debito pubblico e da quella della crescita e dell'occupazione: «L'economia si sta riprendendo», ha detto, sottolineando come manchei comunque ancora molto lavoro da fare. Lavoro che - è il suo appello - potrà essere compiuto se tutti si impegneranno a lavorare nella stessa direzione, quella dell'interesse generale del Paese, mettendo da parte il cinismo e le partigianerie.
Il discorso di Obama: forward. Il presidente arriva sul palco insieme alla moglie e alle figlie. Davanti a una folla in delirio al quartier generale di Chicago, e sulle note prima di Sign, sealed and delivered, di
Stevie Wonder e in chiusura, We take care of our own, di Bruce Sprinsgsteen, Obama parla agli americani, con significativi echi kennedyani, affrontando diversi temi: dall'economia in ripresa, alla forza del popolo americano di reagire dopo i disastri (vedi Sandy), al patriottismo che li distingue, alle prossime sfide da affrontare insieme con un unico motto: "Forward".
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«Michelle ti amo».
Quindi Obama fa le congratulazioni a Romney: «Nelle settimane scorse ho pensato che mi sarei seduto con lui per collaborare insieme per far progredire questo Paese. Voglio ringraziare Joe Biden, il vice più bravo di sempre.
E non sarei l'uomo che sono oggi senza la donna che 20 anni fa ha deciso di sposarmi. Michelle non ti ho mai amato così tanto. L'America ti ama»
. Poi, alle figlie Malia e Sasha: «Sono fiero di voi, ma penso per il momento che un cane sia abbastanza», dice riferendosi al regalo fatto loro, il cane presidenziale Bo, quando ha vinto la Casa Bianca nel 2008....._:__________
Personalmente sono felice che abbia rivinto Obama le elezioni in America e spero che riesca a portare a termine il suo estenuante lavoro soprattutto quello rivolto ai più bisognosi, a salvaguardare la dignità in senso lato, di tutti i cittadini e non solo di quelli che se lo possono permettere.
Trovo altresì vrgognoso che si siano spesi miliardi di dollari per le campagne elettorali di entrambi, quei fondi sarebbero serviti per risollevare le sorti di problematiche più importanti e vitali.