Edifici danneggiati e vittime.
Il sisma di magnitudo 5.8 avvertito fino a Milano e Torino.
Si scava ancora, 8000 sfollati
modena
Nuove fortissime scosse di terremoto in Emilia, la prima di magnitudo 5.8 stamani alle 9, con epicentro in provincia di Modena e altre due, intorno alle 13, di magnitudo superiore a 5. Sono 15 finora le vittime accertate: tre a Mirandola, tre a
San Felice sul Panaro, una a Concordia, una a Finale Emilia, una a Cento, una a Novi di Modena, una a Medolla e quattro a
Cavezzo. Almeno 12 i dispersi. Tanti i crolli degli edifici già danneggiati dal sisma del 20 maggio. I comuni prossimi all’epicentro sono Medolla, Mirandola e Cavezzo.
All’origine delle nuove scossa potrebbe essere la rottura di una nuova faglia. Intanto sono salite le vittime accertate del sisma: se ne contano tre a San Felice, nel crollo della azienda Meta, due a Mirandola, una a Concordia (un anziano colpito in strada da un cornicione che si è staccato dal tetto di un palazzo), una a Finale. Due operai sono morti sotto le macerie della fabbrica Bbg di San Giacomo Roncole, a Mirandola. Alla lista si aggiunge il parroco di Rovereto di Novi. Un altro parroco, a Carpi, dato inizialmente per morto sembra essere rimasto invece ferito nel crollo di una parte del duomo. Tra le vittime anche due donne a Cavezzo, una sepolta dalle macerie del Mobilificio Malavasi.
La forte scossa è stata avvertita in tutto il Nord Italia, in alcune regioni centrali e persino in Trentino e in Austria. Ad Aosta alcuni piani del palazzo regionale sono stati evacuati a scopo precauzionale. A Merano e nella zona di Pordenone studenti e professori hanno abbandonato le lezioni e sono scesi in strada spaventati. Scuole sono state evacuate, seppure momentaneamente e per precauzione, anche in altre zone del Paese. A Venezia il terremoto ha provocato la caduta di una statua che ha sfiorato una donna ai Giardini Papadopoli dove diverse statue sono pericolanti mentre distacchi di intonaco si sono registrati alla Basilica di Sant’Antonio a Padova, con momenti di panico per i fedeli in visita, ma nessun ferito. Nuovi crolli si sono registrati a Mirandola (coinvolti il duomo e la chiesa di San Francesco), Finale Emilia e San Felice sul Panaro. Moltissime le persone corse fuori da case e uffici e scese per le vie del centro storico di Bologna, subito dopo che è stata avvertita la scossa. Studenti usciti dalle scuole anche in provincia di Reggio Emilia. Gente in strada a Parma, e paura: il sisma è stato avvertito anche nell’albergo dove alloggia la nazionale azzurra che questa sera ha in calendario al Tardini l’amichevole con il Lussemburgo. Nelle zone colpite dal sisma si è recato il capo del Dipartimento Gabrielli, mentre a Modena è giunto il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri.
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Per chi sa già, l'entroterra in questione tra Bo-Fe-Mo lo conosco abbastanza bene per aver vissuto alcuni anni tra Bo prima e Fe poi.
Chi vive in quelle zone non aveva alcuna dimestichezza con quanto concerne i terremoti, nessuna memoria in merito e per questo credo che le ripercussioni psicologiche sia sui singoli che sulle comunità sono ancora più difficili da dominare/gestire. E' anche probabile che tanti avessero metabolizzato il fatto che la scossa e i danni della scorsa settimana fossero "il peggio" e che era già passato...quindi la risposta era quella di "rimboccarsi le maniche e riprendere al più presto la vita normale, le abitudini normali"...
Penso che la riapertura-attività capannoni non in "perfette condizioni di staticità" sia legato a questa sensazione del "pericolo del peggio già passato". Ed è questo che ha fatto ripartire le attività industriali...
e invece s'è attivata una faglia parallela a quella che s'è aperta la scorsa settimana.
Quel che mi chiedo è: se è vero che i terremoti sono di sicuro imprevedibili, è altrettanto imprevedibile "l'andamento successivo"? Secondo me,è quest'aspetto che andrebbe affrontato in altra maniera: una scossa forte non lascia il territorio così com'era e mette in moto una serie di "assestamenti-smottamenti" che vanno avanti per tot settimane. E questo non è un andamento imprevedibile.
Ciò che fa male è da un lato il costo di vite umane di quegli operai che erano rientrati al lavoro - forse troppo in fretta, io resto esterrefatta dal crollo di capannoni industriali costruiti nell'ultimo decennio.....esterrefatta dai permessi-attività ridati possibilmente senza valutare con la dovuta prudenza il rischio-repliche sismiche di maggior entità.
dall'altro il disagio di dover stare fuori-casa per migliaia di persone..di ogni età e di ogni condizione ...e che chissà per quanto tempo dovranno adattarsi a vivere "senza un tetto" e non essendo ciò in conto/in preventivo ..proprio perchè l'esperienza-terremoto non faceva parte della loro memoria e della loro all'erta.
Per quanto riguarda il forum, mi sento di fare un abbraccio forte a Jane, che ha persone care tra Bo e Fe