ICI per gli immobili chiesa cattolica per USI COMMERCIALI...
Ici per la Chiesa, la svolta di Monti
Svolta del governo sull'Ici ai beni della chiesa, saranno esenti solo i beni non commerciali
Pronto un emendamento sugli immobili ecclesiastici: "Esenti soltanto gli edifici non commerciali"
flavia amabile
La Chiesa dovrà pagare l’Ici sugli enti commerciali, annuncia Mario Monti. Se ne parlava da tempo con una campagna di mobilitazione partita dal web, e ora la Chiesa risponde in modo cauto, in perfetto stile curiale, la parte antiecclesiastica della rete si mostra soddisfatta anche se si rende conto che non sarà un provvedimento completo come speravano in tanti. I più arrabbiati sono i comuni e minacciano reazioni. L’Ici sarebbe un’imposta comunale, come dice anche il nome: ora cambierà ma nessuno li ha consultati.
Il presidente del Consiglio sceglie il sito di Palazzo Chigi per rendere pubblica la decisione. Questi i criteri che saranno seguiti: «L’esenzione fa riferimento agli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un’attività non commerciale; l’abrogazione di norme che prevedono l’esenzione per immobili dove l’attività non commerciale non sia esclusiva, ma solo prevalente;l’esenzione limitata alla sola frazione di unità nella quale si svolga l’attività di natura non commerciale; l’introduzione di un meccanismo di dichiarazione vincolata a direttive rigorose stabilite dal ministro dell’Economia e delle Finanze circa l’individuazione del rapporto proporzionale tra attività commerciali e non commerciali esercitate all’interno di uno stesso immobile. Il presidente Monti auspica che l’iniziativa del governo permetta alla Commissione europea di chiudere la procedura aperta nell’ottobre 2010».
E dall’Ue si fa sapere che la Commissione «accoglie con favore» e giudica un «buon progresso» l’intenzione del premier Mario Monti.
I vescovi reagiscono con fair-play: «Ogni intervento volto a introdurre chiarimenti alle formule vigenti sarà accolto con la massima attenzione e senso di responsabilità», spiega il portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili. «Ci auguriamo - aggiunge - che sia riconosciuto e tenuto nel debito conto il valore sociale del vasto mondo del no profit».
Le cifre in ballo sono notevoli. Secondo il mondo cattolico vale meno di 100 milioni in base a quanto è presente nel rapporto finale del Gruppo di lavoro sull’erosione fiscale per quanto riguarda gli immobili di tutti gli enti no-profit, non solo quelli ecclesiali. In realtà assegnare una cifra al gettito che potrà derivare da immobili di proprietà della Chiesa è un compito molto complesso. Le proprietà fanno capo a una galassia di soggetti giuridici diversi tra loro, che vanno dalle diocesi alle congregazioni, dagli ordini religiosi alle proprietà italiane del Vaticano vero e proprio. Che al suo interno ha poi la suddivisione tra le varie amministrazioni.
Secondo l’Anci si tratta di 500-700 milioni stimati, di 2,2 miliardi secondo l’Ares, l’Associazione ricerca e sviluppo sociale.Il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, ha infatti proposto un censimento degli immobili, in particolare per individuare quelli adibiti a uso commerciale.
Secondo stime realizzate sul web si parla di circa 100 mila immobili, di cui 9 mila sono scuole, 26 mila strutture ecclesiastiche e quasi 5 mila strutture sanitarie. Secondo stime non ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, si tratterebbe di un potenziale introito di due miliardi di euro all’anno.
Tra i più critici verso l’esenzione Ici di cui la Chiesa gode assieme ad altri soggetti, ci sono i Radicali. Il segretario Mario Staderini, promotore di una campagna per far pagare alla Chiesa l’Ici sui suoi immobili, cita stime dell’Associazione comuni italiani, secondo cui nel 2005 il mancato introito per queste esenzioni ammontava a più di 400 milioni di euro, cifra che oggi sfiora i 700 milioni alla luce della rivalutazione degli estimi.
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Nota: Sarà essenziale la "forma" usata, parola per parola, con cui sarà scritto quest'emendamento.
USO PREVALENTEMENTE non commerciale.
Cosa vuol dire prevalente? In proporzione a cosa? All'ampiezza dell'edificio? All'insieme di attività Extra-religiose che vengono svolte entro le mura Y?
Es. se un piano di una palazzina di tre piani è adibito a hotel o a attività scolastica o ...a quel che vi pare che preveda il pagamento di una retta.....
poichè lo spazio occupato da attività commerciale NON E' prevalente....non mi pagano L'Ici o Imu o come caspiteran la chiamano la tassa patrimoniale sugli immobili?
E se al pian terreno attiguo alla canonica ci sono sei negozi di souvenir extra-religiosi ed il tutto è proprietà ecclesia, ma per superficie quei sei negozi NON SONO PREVALENTI rispetto ai tremila metri quadri della basilicona di turno?
Non mi piace "PREVALENTE" inserito in un articolo di legge. Si scavalca/elude/salta con troppa facilità ..da parte di chi non ha sentito "di suo" l'onere di contribuire "COME I PRIVATI MORTALI" laddove svolge attività che producono REDDITI.
Io sia ben chiaro,sono sensibile e favorevole verso tutte le attività di aiuto-solidarietà sociale che vengono svolte da associazioni cattoliche e credo che quelle possano valutarsi in parte come "risarcimento verso la collettività", divento LAICISSIMO se penso alle scuole private parificate, agli alberghi, alle case di cura o di riposo, insomma se penso a tutte le attività che prevedono il versamento di una RETTA, che è nè più nè meno che un'attività commerciale PARI a quelle dei privati.
Se PRIVILEGIO-ESENZIONE deve esserci,allora fatelo verso TUTTE (non solo quelle promosse da Religiosi)quelle attività NoProfit (quei servizi aperti a tutti e che non prevedono il pagamento di una "retta" o di una quota per usufruire del servizio suddetto...Chi vuol far beneficienza VERA non è lo stesso che riceve il servizio...altrimenti il D O N O mi spiegate dove sta? )....ma proprio TUTTE....se siano una Ludoteca per i ragazzini o un dormitorio per senzatetto,o un servizio per chi è disoccupato-cassintegrato-sfrattato etc etc, o una comunità per ex tossico o un gruppo aiuto-aiuto per gli alcolisti o ecc ecc ecc ecc
Insomma, il principio,io Fisco ti faccio lo sconto in cambio di un Servizio Sociale aperto a TUTTI continua a sembrarmi sacrosanto e specie ancora in un periodo che non è chiaro quant'accidenti di tempo durerà come quello attuale.
Insomma, levateme davanti quel PREVALENTE pleaseeeeeeeeeeeeeee, che lo so già come va a finire