Mi sono incuriosita e ho fatto ricerche:
Ungheria, passa la Costituzione di Orban.
Democrazia a rischio, protesta la Ue
Ungheria, passa la Costituzione di Orban.
Democrazia a rischio, protesta la Ue
Il Parlamento ha approvato a stragrande maggioranza le modifiche volute dal presidente che stanno preoccupando le forze democratiche europee. Con una nota inusuale di vertici dell'Unione firmato da Barroso e Jagland
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
BERLINO - Undici marzo 2013, a Budapest, nel cuore d'Europa, tramonta la libertà, muoiono i valori liberali e democratici del Vecchio continente: il golpe bianco del premier-autocrate Viktor Orbàn è definitivo. Precipita la crisi terminale della democrazia ungherese, ed esplode un duro confronto tra il governo nazionalpopulista di Budapest da un lato, e dall'altro i vertici degli Stati Uniti e dell'Unione europea. Lo Orszaghàz, il Parlamento magiaro, ha approvato oggi pomeriggio - con 265 sì, 11 no e 33 astensioni, e il Partito socialista, prima forza d'opposizione, che per protesta ha boicottato la seduta - le drastiche modifiche alla Costituzione volute dal premier-autocrate euroscettico Viktor Orbàn e imposte dal suo partito, la Fidesz (scandalosamente tuttora membro del Partito popolare europeo) senza consultare le altre forze politiche come è uso nei paesi liberi, e ignorando moniti e inviti a ripensarci dei partner europei.
Immediata, e di una fermezza senza precedenti, la reazione di Bruxelles: il presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso, e il segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjorn Jagland, in un insolito comunicato comune diffuso poco fa affermano che le modifiche della legge fondamentale ungherese "sollevano preoccupazioni per quanto riguarda il principio del primato del Diritto, il Diritto dell'Unione europea e lo spirito dei suoi trattati, e le norme del Consiglio d'Europa". Invano Barroso e la Ue, e l'amministrazione Obama, avevano invitato Orbàn, il suo governo e il suo partito a prendere tempo, a consentire almeno che le istituzioni europee esaminassero a fondo le modifiche costituzionali. "E'assurdo pretendere che noi accettiamo ordini dall'estero", hanno detto i responsabili della Fidesz, "che non si facciano nessuna speranza".
Le modifiche sono gravi, stravolgono e distruggono i principi dello Stato di diritto: in pratica introducono la liceità di limitazioni della libertà d'espressione, criminalizzano persino i senzatetto se dormono in strada, trasformano i laureati in prigionieri del paese, con divieto d'espatrio per dieci anni, e soprattutto fanno a pezzi il principio costitutivo di ogni democrazia e del mondo libero, la separazione tra i poteri e i sistemi di checks and balances: la Corte costituzionale è sostanzialmente esautorata. Vediamo nell'ordine i punti più controversi della 'riforma costituzionale', o per dirla meglio del golpe bianco di Orbàn:
1-In futuro la Corte costituzionale potrà esaminare cambiamenti della Costituzione solo da un punto di vista formale, non sui contenuti. E inoltre i giudici supremi non potranno più richiamarsi a loro sentenze sul Diritto costituzionale ed europeo emesse prima dell'entrata in vigore della Costituzione voluta dal partito di Orbàn e varata nel gennaio 2012, anche in quel caso senza dialogo con gli altri partiti e senza tener conto di critiche e riserve dei partner europei. "E' la vendetta di Orbàn contro la consulta", dicono i socialisti. La Corte costituzionale in effetti aveva respinto proprio leggi liberticide che ora Orbàn trasforma col voto parlamentare di oggi in dettame costituzionale.
2-La libertà di espressione e di opinione potrà essere limitata se ferirà una non meglio definita "dignità della nazione ungherese".
3. Gli studenti saranno obbligati, dopo la laurea, a restare in Ungheria per un periodo almeno lungo come il corso di laurea, e in alcuni casi fino a dieci anni, e sarà loro vietato di cercare lavoro all'estero. Se violeranno tale norma dovranno ripagare le spese degli studi superiori.
4. I senzatetto non potranno trattenersi e dormire in spazio pubblico, se lo faranno saranno punibili dal diritto penale.
5. Dibattiti elettorali saranno vietati su radio e tv private, le ultime indipendenti e già combattute dal regime con taglio di frequenze e pressing per brutali tagli della pubblicità.
6. Coppie non sposate, senza figli o omosessuali non potranno avere la definizione di famiglia, e non avranno gli stessi diritti e agevolazioni della famiglia eterosessuale ufficialmente sposata e con figli.
7. Il vecchio partito comunista (da cui è scaturito come altrove al centro-est europeo il Partito socialista, alleato all'Europarlamento di Spd, Pd, Ps francese o New Labour) è definito organizzazione criminale. Processi politici contro oppositori sono dunque teoricamente possibili con pretesti costituzionali.
Durissimi i giudizi, non solo della Ue, di Washington, dei media di tutto l'Occidente libero, ma anche dei costituzionalisti ungheresi. Come l'esperto di diritto costituzionale Gyoergy Kollàth, secondo cui "questa Costituzione distrugge la separazione dei poteri e la collaborazione reciproca e in spirito di fiducia tra gli organi costituzionali, e al tempo stesso è un ripudio da parte ungherese dei valori europei che avevamo accettato liberamente dopo la fine del comunismo nel 1989". Intanto sul piano economico e sociale va sempre peggio con Orbàn al potere: il golpe bianco ha fatto crollare il fiorino, ce ne vogliono almeno 303 per un euro, è la peggior quotazione da anni e anni. L'economia è in recessione, e la situazione del mercato del lavoro, specie per i giovani - dicevano ieri dati europei - è insieme a quella greca la peggiore in tutta Europa.
(11 marzo 2013)