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Castello del Catajo
Il Castello del Catajo sorge ai piedi dei colli Euganei, nell'area appartente alla famiglia degli Obizzi dal 1422, quando Antonio si unì in matrimonio all'ereditiera padovana Negra de' Negri, che portò in dote il territorio di Battaglia Terme.
La presenza di una casa, con corte, brolo e colombara, di proprietà di Antonio degli Obizzi, è documentata dal 1443; la costruzione della prima vera e propria villa sul monte del Catajo va tuttavia collocata nel secolo successivo e precisamente fra il 1530 e il 1541. In quegli anni Gasparo degli Obizzi fece edificare una residenza con logge e giardini pensili proprio sulla sommità dell'altura; la sua posizione, in corrispondenza della confluenza del rio Rialto con il canale Battaglia, doveva motivare la denominazione di "ca' tajo" ossia "casa del taglio", da cui "Catajo".
Alla morte di Gasparo, la villa venne ereditata dalla moglie Beatrice Pia, che ne fece un luogo di incontri letterari ben conosciuto all'epoca.
La conformazione del complesso è il risultato degli interventi attuati per volere di Pio Enea I, figlio di Beatrice Pia e condottiero al servizio della Repubblica di Venezia: il nuovo edificio avrebbe dovuto testimoniare il valore militare degli Obizzi e in particolare del suo committente.
I primi lavori presero avvio intorno al 1565 e il cantiere si protrasse per oltre quindici anni; come suggerisce la "Descrizione" redatta dal letterato bassanese Giuseppe Betussi nel 1572, Pio Enea si occupò di persona del progetto architettonico, valendosi forse della collaborazione del proto di Santa Giustina a Padova, Andrea da Valle.
La fabbrica preesistente, con i giardini, venne inglobata in un complesso di ampliate dimensioni, mentre il Castelvecchio, costruito ex novo, si presentava come una sorta di fortezza coronata da merlature e dotata di posti di guardia, di mura di recinzione e di un ponte levatoio.
Se gli scenografici giardini con fontane facevano parte di un complesso programma iconografico, la decorazione degli interni non lasciava dubbi: lo stesso Betussi ispirò gli affreschi di carattere celebrativo che occupavano le pareti delle sale del piano nobile e che narravano le origini degli Obizzi; essi vennero eseguiti dal pittore Giambattista Zelotti e dalla sua bottega fra il 1571 e il 1573.
Con Pio Enea II, nipote di Pio Enea I, il Catajo subì alcune importanti trasformazioni, tra cui la sopraelevazione del viale principale; Tommaso, sul finire del XVIII sec., volle poi la costruzione dell'arco trionfale all'ingresso e arricchì il castello con collezioni d'armi, di strumenti musicali, di reperti archeologici e di monete.
Nel corso dell'800 Ferdinando IV di Modena e Reggio fece costruire il Castelnuovo e risistemare i giardini.
http://www.castellodelcatajo.it/