L'Aubade
Testo:
Picasso : 1915-1973 /
Curatore Franco Russoli - Editore Rizzoli;Skira
Collana: I classici dell'arte. Il Novecento. Corriere della sera. vol. n. 2
Pablo Picasso , 1942
Olio su tela 195 x 265 cm
Musée National d'Art Moderne, Centre Georges Pompidou
Nel maggio del 1942 Picasso terminò una grande tela intitolata AUBADE, che significa "serenata del mattino", quadro al quale aveva lavorato attraverso schizzi e disegni per quasi un anno.
La scena è composta da due donne: la prima è sdraiata su una panca rivestita di una stoffa a righe dall'aspetto poco confortevole, l'altra su una sedia abbraccia un mandolino.
La deformazione, con cui sono stati raffigurati i volti delle due donne, conferisce loro un aspetto animalesco, lontano dalle linee rotonde e serene usate per raffigurare Marie-Thèrese sdraiata in giardino.
Le figure intrappolate dentro forme rigidamente geometriche, la stanza spoglia e scura, priva di particolari significativi, l'indifferenza reciproca delle due donne e la loro disumanizzazione fisica avvicinano quest'opera alle sculture dadaiste che Picasso stava sperimentando in quegli anni.
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http://www.centrepompidou.fr/education/ ... ml#image06
Con L'Aubade, una tela preparata con l'aiuto di numerosi schizzi nella parte migliore di
di un anno, Picasso tornò a un tema classico la Serenata, traendo in particolare la sua ispirazione dalla Venere di Tiziano con un organista (Vénus écoutant de la musique),
Venere con la musica
che egli era in grado di vedere nel corso delle numerose visite al Museo del Prado di Madrid
Ma sovrapposte asu questo tema è che le condizioni storiche in cui stava lavorando:
la guerra e i suoi orrori.
L'occupazione aveva imposto un coprifuoco e minacciò tutte le libertà. Sottoposto a censura, egli si rifugiò nel suo studio. È per questo che in quest'opera i significati sono elisi.
La sala della musica diventa una camera cupa, la geometria angolare che ricorda un'atmosfera di prigione.
Il corpo di Venere, gonfio, slogato e come se in preda alle convulsioni, sembra ora l'effigie su una tomba , in contrasto con la quasi sorridente faccia del mandolinista femminile, che appare come un musicista meno divertente di un carceriere o un torturatore.
Il senso di violenza emananti da questa tela e le sue molteplici forme angolari è rinforzata dall'illuminazione drammatica suggerito dall'opposizione stridente tra le bande di colore verde e viola.
Quindi la presenza di una cornice vuota, in basso a destra, intimi la posizione difficile di un pittore in questo contesto.
Solo un uccello, difficilmente osservabile sul corpo del musicista, permette un barlume di speranza e persistenza.
Dopo Guernica nel 1937, questa tela esprime l'opposizione radicale di
dell'artista guerra; venne concesso da lui al Museo.