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ARTE-ISCRITTI
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Pablo Picasso (nome completo Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Mártir Patricio Clito Ruiz y Picasso; Málaga, 25 ottobre 1881 – Mougins, 8 aprile 1973) è stato un pittore spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei maestri della pittura del XX secolo. Usava dire agli amici di considerarsi «anche un poeta». Picasso è figlio di María Picasso López e di José Ruiz Blasco, anch'egli pittore ed insegnante.
Figlio di un professore alla Scuola delle Arti e dei Mestieri, conservatore del museo della città, già in tenera età rivela una precoce inclinazione per il disegno e la pittura.
Il padre, mediocre pittore, favorisce le sue attitudini, permettendogli di mettere mano alle sue tele per la realizzazione dei particolari.
Nel 1891 la famiglia si trasferisce a La Coruna, dove il padre ha accettato un posto di Insegnante di Disegno nel locale Istituto d'Arte, e dove Pablo frequenta i corsi di disegno.
La pittura e l'edizione di riviste prodotte in un unico esemplare sono i passatempi del giovane Pablo Picasso quando nel 1895 entra all'Accademia di Belle Arti di Barcellona.
Dopo aver vinto un concorso dell'Accademia Reale di Madrid, Pablo Picasso si trasferisce nella capitale, abita in un tugurio mal riscaldato conducendo una vita da bohemien, lavora senza sosta.
La scarlattina, lo riporta in famiglia a Barcellona dove frequenta gli ambienti dove si ritrovano artisti, politicanti, poeti e vagabondi.
In questo periodo Pablo Picasso dipinge sopratutto figure tristi e tragiche firmando le sue opere P. Ruiz, poi, per distinguersi dal padre, aggiunge il nome della madre "Picasso", decidendo verso i vent'anni di firmarsi semplicemente Picasso.
Nel febbraio del 1900, interpretando il ruolo dell'artista maledetto, Pablo Picasso organizza a Barcellona una mostra che, salvo le riserve dei conservatori, ha successo vendendo molte opere e trasformando il giovane pittore in un personaggio, odiato ed amato, ma del quale tutti parlano.
Nel 1918 sposò a Parigi Olga Khokhlova, una ballerina della troupe di Sergei Diaghilev, per cui Picasso stava curando il balletto Parade. La Khokhlova introdusse Picasso nell'alta società parigina degli anni venti.
Nel 1921 i due ebbero un figlio, Paulo, che successivamente si dedicherà alle corse motociclistiche.
L'insistenza della moglie sul corretto apparire in società collideva però con lo spirito bohémien di Picasso creando tra i due motivo di continua tensione.
Poco più tardi il suo matrimonio entra in crisi e nel 1927 la separazione a causa dell'innamoramento di Pablo Picasso per Marie Thérèse Walter (una diciassettenne: lui aveva quarantacinque anni), dalla quale ha una figlia, Maya.
Pablo Picasso cerca di ottenere il divorzio più volte, ma per questioni burocratiche non ci riesce mai.
Sempre sentimentalmente in crisi, Picasso lascia la pittura per dedicarsi alla poesia.
Picasso rimase neutrale durante la guerra civile spagnola, la prima e la seconda guerra mondiale, rifiutandosi di prendere posizione per qualsiasi parte.
Non si espresse mai al riguardo, ma incoraggiò l'idea che ciò fosse dovuto alle sue convinzioni pacifiste, di cui i suoi contemporanei non furono però completamente convinti.
In quanto cittadino spagnolo residente in Francia, non fu obbligato a combattere contro l'invasore tedesco nelle due guerre mondiali; durante la guerra civile spagnola gli spagnoli residenti all'estero non erano obbligati ad arruolarsi, avrebbe potuto far ritorno in Spagna aggregandosi sia al fronte falangismo che a quello repubblicano.
Attraverso la sua arte espresse tuttavia condanna e rabbia contro Franco e il franchismo. Rimase inoltre distante dal movimento indipendentista catalano.
Nel 1944, in crisi con la sua ultima compagna Dora Maar, si occupa di politica, si iscrive al Partito Comunista e partecipa a conferenze internazionali per la pace.
Nella vita di Pablo Picasso c'è tutta una lunga processione di donne: Fernande e Eva, Olga e Marie-Therese, Dora e Françoise, Alice e molte altre ancora, che lo hanno influenzato nelle sue scelte.
Ma gli ultimi anni della sua vita preferisce passarli come un recluso nella sua casa di Cannes con la sua giovane moglie Jacqueline Roque, sposata nel 1961, continuando il suo lavoro d'artista.
Figli
* Paulo (4 febbraio 1921 - 5 giugno 1975) - con Olga Khokhlova
* Raul (27 aprile 1921 - ) - con Lola Fernandez
* Maya (5 settembre 1935 - ) - con Marie-Thérèse Walter
* Claude (15 maggio 1947 - ) - con Françoise Gilot
* Paloma (19 aprile 1949 - ) - con Françoise Gilot
Genio o malattia?
Secondo il neuroscienziato olandese Michel Ferrari, all'origine dei quadri cubisti di Picasso ci sarebbe stata l'emicrania: volti tagliati in verticale e particolari del volto sproporzionati sono infatti il frutto delle visioni "spezzate" dei malati di aura visiva, una patologia di cui Picasso probabilmente soffriva, come anche De Chirico.
Picasso era mancino e dislessico.
Pablo muore l'8 aprile 1973, all'età di 91 anni.
Le correnti artistiche di Pablo Picasso
Una vita artistica, quella di Picasso, che gli studiosi dividono in sei periodi fondamentali:
Periodo Blu (1901 - 1904); Periodo Rosa (1904 - 1906); Arte negra (1906 - 1907); Cubismo (dal 1907); i Papiers collés (dal 1912) Periodo Neoclassico (dal 1917) |
Premessa
La suddivisione in periodi artistici delle opere di Picasso non può essere netta anche se in questa rassegna abbiamo voluto darne comunque un'indicazione, su cui però non si deve fare completo affidamento. Picasso ha dimostrato d'essere un artista poliedrico, capace d'affrontare la pittura applicando quasi tutti gli stili vecchi e nuovi e non sempre in perfetta sequenza cronologica. Per questo motivo abbiamo preferito mantenere una completa sequenza cronologica delle sue opere, indicando grossolanamente i periodi che ne hanno evidenziato gli stili e le correnti a cui di volta in volta ha partecipato.
Realismo Spagnolo (fino al 1901)
Nel 1897 Picasso si lega all'ambiente artistico e letterario del cabaret Els Quatre Gats e inizia a svolgere attività di illustratore per alcune riviste. Dopo un primo viaggio a Parigi, l'artista conduce le sue prime e positive esperienze artistiche operando nel filone del realismo spagnolo.
Il Periodo blu
Dopo un secondo soggiorno a Parigi le opere dell'artista si ispirano ad aspetti della condizione umana, alla cui resa drammatica contribuiscono ricordi di Spagna e l'essenzialità di visione di H. Toulose Lautrec. Egli ricorre all'uso di una contenuta monocromia azzurra che ben si adatta alle sue dolorose e malinconiche immagini e che caratterizza quello che è definito il "periodo blu", protrattosi fino alla primavera del 1904. In questo periodo crea rilevanti opere tra cui: "Il ritratto di Jaime Sabartés"; "Bevitrice d'assenzio"; "Il vecchio ebreo"; e "Il vecchio chitarrista cieco".
Il periodo rosa
Il "periodo rosa" (1905-1907) è caratterizzato da uno stile più allegro, ravvivato dai colori rosa e arancione e ancora contraddistinto dagli arlecchini. In questo periodo Picasso frequenta Fernande Olivier e molti di questi lavori risentono positivamente della relazione tra i due, oltre che del contatto con la pittura francese.
Nel Periodo Rosa giace un rinnovato interesse per lo spazio ed il volume, ma nel quale la malinconia, per quanto temperata, è sempre presente.
I soggetti privilegiati sono arlecchini, saltimbanchi, acrobati ambulanti o comunque soggetti legati al mondo del circo quasi tutti i quadri rappresentano le persone del circo dietro le quinte, ma mai sul palco per far comprendere a tutti quanto sia difficile praticare quello stile di vita che è in netta contrapposizione con lo scopo del loro mestiere: far ridere.
Tra le opere di questo periodo ricordiamo: Famiglia d'acrobati (1905, Goteborg, Konstmuseum), Donna col ventaglio (1905, New York, Collezione Whitney), Due fratelli (1906, Basilea, Museo di belle arti).
Oltretutto Picasso pubblica dei dipinti "spinti" ad esempio donne mestruate o scene sessuali.
Il mondo del circo
Nella primavera del 1904 l'artista lascia la Spagna per trasferirsi definitivamente a Parigi, dove trova studio presso P. Durio a Montmartre, nell'edificio divenuto poi famoso come Bateau lavoir e dove fu attivo uno dei primi gruppi del cubismo.
Il mondo del circo è tema ricorrente della maggior parte delle opere di quegli anni, realizzate con quel morbido colore di incarnato che caratterizza tra il 1905 e il 1906 il "periodo rosa". Due opere del suddetto periodo sono: "La famiglia di acrobati" e "La toilette".
La scultura
In Olanda a Schooridam nell'estate del 1905, maturano i presupposti della prima autentica prova scultorea di Picasso: "Il buffone". Numerosi i dipinti di questo periodo, tra cui "I saltimbanchi" e la "Fillette à la boule". La medesima concezione di ricerca di risalto appare documentata nelle opere grafiche di questo periodo. Durante il soggiorno in Spagna Picasso è il più sensibile a sollecitazioni della primitiva scultura liberica: ne fa fede la concisa e plastica immagine del "Ritratto di Gertrude Stein".
Il cubismo
Nel 1907, anno d'incontro con D.H. Kahnweiler, G. Braque e A. Derain, l'artista realizza "Les demoiselles d'Avignon".
Esso nasce nell'anno in cui si tiene a Parigi la grande retrospettiva di P. Cézanne, la cui opera segna il punto di partenza del nascente cubismo.
Con G. Braque Picasso ricerca la soluzione al problema della terza dimensione e le tappe di questa ricerca sono segnate nella resa volumetrica dei geometrici e sfaccettati paesaggi eseguiti da Picasso nell'estate del 1908 a La Rue des Bois.
I primi e autentici paesaggi cubisti dell'iniziale fase analitica sono quelli eseguiti da Picasso nell'estate del 1909 a Horta de Hebro.
Negli anni 1911-12 l'artista nel suo soggiorno a Céret ha il momento di maggiore contatto con la pittura di G. Braque, che di quel movimento è il teorico più convinto.
Il cubismo analitico (1910-1912)
Il periodo analitico inizia nel 1910 in corrispondenza al fatto che ora il paesaggio occupa soltanto un ruolo limitato nelle opere di Picasso e di Braque. Chiusi nei loro ateliers, i due artisti producono numerose nature morte a cui si aggiungono alcune figure e ritratti. L’immagine del visibile si frantuma, e i visi e gli oggetti (chitarre, bicchieri, violini, boccali...), a loro volta, si frammentano in una miriade di faccette. L’adozione di una molteplicità di punti di vista permette così di raggiungere una visione totale e di creare un oggetto estetico estremamente strutturato. Questa nuova concezione dello spazio pittorico e della forma favorisce la monocromia e lo studio della luce. Poiché si caratterizzano attraverso una ricerca comune, risulta ora quasi impossibile distinguere con precisione le opere di Picasso da quelle di Braque, opere in cui, fra l’altro, i toni sono volontariamente ridotti alla gamma degli ocra e dei grigi.
b]Il cubismo sintetico[/b]
Nel 1912 è attivo ad Avignone, a Céret e poi a Sorgues, dove ancora a stretto contatto con G. Braque dà vita alle maggiori opere cubiste iniziando il collage, invenzione che accanto a quella del papier collé di G. Braque, avrà importanti conseguenze nello sviluppo dell'arte dedaista e poi surrealista.
Nell'opera "Guernica" in cui Picasso rappresenta il tragico bombardamento di questa cittadina basca durante la guerra civile spagnola, e in cui soffrono anche degli animali, ma in alto a destra c'è una finestra che simboleggia la speranza e la luce.Sempre in quest'opera si vede una madre che piange il figlio morto e si osservano anche dei frammenti di spade di soldati.
Negli anni 1913-14 matura l'esperienza del cubismo sintetico, per cui l'oggetto tende a essere ricostruito in piani semplificati; ne sono esempio queste opere: "Foglio di musica e chitarra", "Donna in poltrona davanti al caminetto", "Bicchiere di assenzio" e "Arlecchino". Il suo fondamentale documento del cubismo sintetico è "I tre musicisti", eseguito nel 1921 ed ora visibile nel Museum of Modern Art di Philadelphia.
La “sintesi” (quale è realizzata soprattutto da Picasso, Braque, Gris...) inizia con l'introduzione progressiva di lettere stampate, di listelli di legno e di altri oggetti in tromp-l’oeil 1, attraverso collages2 e papiers collés3, che si presentano come autentici brani di realtà integrati al quadro.
Il surrealismo
Nel 1925 esaurita l'ispirazione cubista, Picasso approda al surrealismo, molto chiaro nell'opera "La danza" composta nel 1925 ed ora nella Tate Gallery di Londra.
Le esperienze successive dell'artista, dalle piccole composizioni di acceso cromatismo eseguite nel 1928 a Dinard fino alle creazioni del cosiddetto "periodo dei mostri", in cui esegue "Donna in riva al mare" nel 1930, costituiscono imprevedibili superamenti di un linguaggio artistico destinato ad un continuo rinnovarsi.
L'espressionismo
Nel 1934 soggiorna in Spagna riprendendo il prediletto tema della corrida. Dopo la parentesi surrealista Picasso fa emergere in tutta pienezza di segno e di colore il suo fondo espressionista con il capolavoro, riassuntivo della moderna interpretazione degli orrori della guerra come "Guernica" nel 1937 dove l'ispirazione è il bombardamento tedesco del piccolo villaggio spagnolo. Negli anni del dopoguerra l'attività di Picasso si esplica in molteplici settori. Oltre alla numerosa produzione litografica degli anni 1945-46, particolarmente copiosa e intensa è la sua opera di ceramista e, non meno importante, l'attività scultorea.
Le opere di Picasso, dopo il primo ventennio del '900, continueranno con il riproporre i sei periodi della esperienza artistica precedente, con sempre più frequenti contaminazioni che ne altereranno l'originalità dei periodi nei quali si formarono.
Le opere maggiormente note
Tra le opere più note rappresentate soprattutto da animali è "La Capra" eseguita nel 1950 ora nel Museum of Modern Art a New York, assemblage di oggetti trovati o di uso comune fusi poi in bronzo. Del 1949 è la celebre "Colomba della pace" disegnata per il manifesto del Congresso della pace mondiale a Parigi.
Gli ultimi anni
Gli avvenimenti politici dell'inizio degli anni Cinquanta sono documentati nel "Massacro in Corea" del 1951 e dai due pannelli della "Guerra" e della "Pace" eseguiti tra 1952 e il 1953, per la cappella di Vallauris.
Seguono poi i cicli delle variazioni, dalla serie sulle "Donne di Algeri" di E. Delacroix nel 1954-55 a quella su "Les Menines" di D. Velàzquez nel 1957, fino a quelle dedicate al "Déjeuner sur l'herbe" di E. Manet nel 1960 e al "Ratto della Sabine" di N. Poussin, eseguita nel 1962.
Tema costante degli anni Sessanta è la composizione Pittore e modella.