La sposa dai due volti
1927
Olio su tela
99X72cm
Collezione privata
Risalente al secondo periodo francese, questa tela si distacca decisamente dalle precedenti opere russe: a colpo d'occhio si nota una nuova fluidità del colore, che vince sui contorni delle figure e gli spazi delimitati, ed espandendosi con morbidezza, dà origine a un continuo movimento cromatico.
Il soggetto è una sposa bifronte che occupa gran parte della tela, vestita con un abito bianco puntinato di rosso e un corpetto carminio; sul capo una corona di fiori regge un lungo velo che cade sul secondo volto rendendolo evanescente; la sposa ha in mano un mazzo di fiori e un ventaglio, al collo una collana di perle la cui curva è ripresa e ampliata dalla scollatura dell'abito, profonda e mostrante il seno.
Il viso due volte sorridente amplia il campo visivo della sposa, che osserva ciò che accade da ogni parte; davanti a lei, oltre il mazzo di fiori, nell'atmosfera blu, un trio di musicisti klezmer suona mentre una capra bianca si alza sulle zampre posteriori e, più in basso, una figura femminile osserva la scena impassibile e con le mani sui fianchi; dietro il suo sguardo si perde nell'osservazione estatica del chiarore lunare, mentre un cavallo bianco sembra intento a osservare la capra al di là del corpo della sposa.
I colori dominanti sono il blu dello sfondo, un magico notturno, il bianco dell'abito, del volto e della luce lunare, e il rosso dei fiori e del corpetto; questi tre colori sono simboli del carattere della figura bicefala, spirituale e luminosa e insieme sensuale.
Il motivo dell'essere bicefalo nasce dalla compresenza di significati opposti tra loro, che convivono nella completezza di questa figura sovrannaturale.
Un Giano bifronte al femminile, quindi, che affonda le sue origini dell'antico mito greco di Cerere, dea dell'abbondanza e della felicità domestica.
Bibliografia
I CLASSICI DELL`ARTE,
CHAGALL
RIZZOLI, SKIRA