Giallo, rosso, blu
1925
Olio su tela
127X200cm
Centre Georges Pompidou - Parigi
Il 1925 è un anno molto importante per Kandinsky: il Bauhaus infatti, accusato di "bolscevismo culturale", si vide costretto a trasferirsi a Dessau, dove allievi e docenti trovarono condizioni più favorevoli.
Kandinsky in questo periodo continuò ad affrontare problemi di carattere formale: i rapporti di forza e peso tra gli enti geometrici fondamentali e la loro intenzione con i colori.
La ricerca teorica, confluirà nel 1926 nel saggio "Punto, linea, superficie", che si può considerare una sorta di grammatica della pittura astratta.
Protagonista di questa grande tela è ancora una volta una tensione, derivante da una certa disposizione dei coliri fondamentali che danno il titolo alla composizione.
Nella parte sinistra prevale una maggior elaborazione grafica: linee parallele, curve convergenti combinate con poligoni e cerchi, che frea l'altro danno origine a un divertente profilo umano stilizzato.
Il colore dominante è il giallo, con la sua luminosità ed energia.
Nella parte destra, invece, l'aspetto cromatico prevale su quello grafico: sullo sfondo un grande cerchio blu affiancato da una macchia rossa, ai quali si sovrappongono scacchiere e poligoni riccamente colorati; dal mezzo di questo groviglio di colori s'innalza quasi trionfalmente una bandiera.
Di grande effetto è anche il nastro nero ondulato posto a chiusura sul lato destro, che potremmo considerare la firma dell'artista.
L'opera si risolve quindi nel passaggio dalla profondità del blu alla luminosità del giallo, passando per l'inquietudine del rosso.
Lo sfondo dai colori evanescenti colloca l'insieme in un'atmosfera onirica, mentre i cerchi sapientemente ditribuiti contribuiscono a dare un senso di equilibrio.
Sentiamo che sta per cominciare il periodo "romantico" dei cerchi: "Il cerchio, che utilizzo così tanto nell'ultimo periodo a volte non può essere definito nient'altro che romantico. Ed il romanticismo futuro è davvero profondo, bello, significativo, e rende felici, è un pezzo di ghiaccio in cui brucia una fiamma".
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I testi sono tratti dal volume "Kandinsky" della collana "I classici dell'arte - Il Novecento" edito da Rizzoli-Skira per il Corriere della Sera
Giallo, rosso, blu è un dipinto ad olio su tela di cm 127 x 200 realizzato nel 1925 dal pittore Vasilij Kandinskij.
Tra il 1922 e il 1933, Kandinsky insegna a Bauhaus. In questo periodo le sue composizioni appaiono strutturate secondo principi geometrici.
Nell'opera il giallo e il blu sono associati rispettivamente a forme acute e ad andamenti curvilinei; si contrappongono al rosso che, disposto entro forme rettangolari, emerge nella parte centrale del quadro.
La zona gialla a sinistra sembra avanzare, mentre il blu, sulla destra, produce un effetto di arretramento. La combinazione di elementi visivi semplici determina nell'opera effetti di dinamismo e di spazialità.
La zona gialla è dominata da segni grafici che formano il profilo stilizzato di un uomo. È curioso tuttavia notare come, capovolgendo l'opera, gli stessi segni diano vita al muso di un gatto. A destra poi, dopo la zona rossa e quella blu, troviamo una linea nera molto marcata di forma serpentinante che, in qualche modo, "chiude" l'intero quadro.
È conservato al Centre Pompidou di Parigi.