Il fuoco nel Borgo
L'incendio nel Borgo è il più complesso dei quattro episodi della Stanza dell'incendio di Borgo.
E 'pieno di riferimenti all'antichità classica, di architettura medievale, al momento della affermazione della Chiesa, e ai temi utilizzati da artisti contemporanei.
Si celebra l'intercessione di Leone IV, la cui grazia da un incendio che si sviluppa attraverso il Borgo, una sezione popolare di Roma, vicino alla Basilica di San Pietro, si è spento. L'evento descritto è accaduto nel 847 dC ed è documentato nel "Liber Pontificalis" (una collezione di prime biografie papali). Pope Leo IV riusciti miracolosamente a fermare il furioso incendio, che minacciava una zona della città, con la sua benedizione dalla loggia del vecchio San Pietro.
La struttura della composizione è complessa: due portici di chiara derivazione classica definizione di
un quadrato. Il Papa, che porta ancora una volta le caratteristiche di Leone X, benedice la folla spaventata da una galleria si trova al di là del colonnato. La facciata del vecchio San Pietro appare dietro di lui, in sottofondo, mentre quelle in primo piano stanno cercando disperatamente di spegnere l'incendio.
La figura femminile in giallo di schiena li prega di guardare l'unica fonte efficace di aiuto, il papa.
Il termine «scenografica 'modo appropriato, può essere applicato a questo dipinto. Chiaramente, Raffaello stava concentrando su più ricca, varia, ma meno armoniosa soluzioni compositive di quelle dei suoi quadri precedenti. I gruppi di figure esprimono grande bellezza formale, ma non hanno relazioni armoniose e rimanere puri esempi di rappresentazione episodico.
Il gruppo in primo piano a sinistra, per esempio (costituito da un vecchio sulle spalle di un giovane, e un bambino), possono essere tratte da l'episodio dell'Eneide in cui sfugge Enea con il padre Anchise e il figlio , Ascanio.
La donna con i bambini al centro dell'affresco e il portatore d'acqua a destra, i cui abiti Blow in the Wind, rappresentano gli stereotipi simili. Il nudo che scende dalla parete a sinistra ricorda le figure eroiche di Michelangelo.
Nonostante queste limitazioni, la scena è molto efficace e dimostra abilità di Raffaello come illustratore, anche se, come sostengono i critici, è stato eseguito in gran parte dai suoi allievi.
L'Incendio di Borgo è un affresco, la base misura 670 cm circa, realizzato nel 1514 circa è conservato nella Stanza dell'Incendio di Borgo (Città del Vaticano).
Lo stile
In questo dipinto e negli altri della Stanza si nota un notevole cambiamento nello stile. Dall'armoniosa bellezza della Stanza della Segnatura si passa qui ad uno stile più ardito e disomogeneo, indice dell'incontro del Sanzio con il manierismo.
In realtà, in questa Stanza, Raffaello dipingerà assai poco, limitandosi al progetto concettuale e alla stesura dei cartoni, e, in quest'opera, si nota prevalentemente la mano del Penni nel primo piano e di Giulio Romano sullo sfondo, entrambi pittori manieristi.
Raffaello ha però senz'altro ideato l'impianto scenografico dell'affresco, con il piano inclinato e i pezzi architettonici che fanno da quinte, grande novità dell'opera.
Nella prima metà del '500 si inizia, infatti, a teorizzare la scenografia teatrale sulle basi delle opere di Vitruvio e nel 1540 Sebastiano Serlio pubblica i primi risultati nel Terzo Libro dell'Architettura.
Il manierismo applicherà da subito questi concetti alla pittura, sganciandosi dalla rigida prospettiva scientifica rinascimentale. In questo modo Raffaello riesce a rendere appieno la drammaticità dell'evento storico, anche a costo di deformare la realtà. Sullo sfondo si staglia la figura Papa Leone IV che con la sua benedizione placa l'incendio, simbolo della sua volontà di far cessare le guerre all'interno del mondo cristiano.
I tre personaggi nudi e muscolosi sulla sinistra della scena sono un riferimento all'incendio di Troia. Il vecchio è Anchise mentre il giovane che lo regge in spalla è Enea. La donna vestita in giallo ricorda la sibilla Libica della cappella sistina di Michelangelo. L'altra, sulla destra, che porta una brocca, ricorda Giuditta, Giuditta e Oloferne.
La storia rappresentata viene raccontata soprattutto tramite le architetture. Partendo dal fondo,c'è la basilica paleocristiana basilica di S. Pietro. L'edificio da cui si affaccia Papa Leone IV è di tipo rinascimentale e si riconosce dalle guglie del 1400 e le loggette del 1500. Le colonne a sinistra, che rappresentano il settizonio e sostengono una parte di trabeazione, sono composite e corinzie, mentre le colonne a destra sono di ordine dorico.
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